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Da ieri è la Basilica per tutti: la storica e straordinaria Basilica patriarcale di Aquileia, sotto tutela dell’Unesco dal 1998 assieme alla contigua area archeologica, è adesso accessibile e pienamente fruibile dalle persone con diverse disabilità, quindi anche ai non vedenti/ipovedenti e ai non udenti/ipoudenti. La spettacolare pavimentazione dei Mosaici paleocristiani, estesi oltre 760 metri quadrati, può essere adesso “vista” attraverso il tatto, grazie all’innovativo pannello tiflologico “Nodo di Salomone” posizionato all’interno della Basilica. E la storia di questi luoghi può essere ascoltata grazie a guide specializzate che conoscono il Lis, Linguaggio dei Segni, o il sistema labiale oralista. In aggiunta, attraverso progetti sono state rimosse le barriere architettoniche di ostacolo alle persone con disabilità motoria, per favorire l’accesso alla Basilica nelle sue diverse aree, collegate attraverso corridoi pavimentati con passerelle trasparenti.
«Basilica per tutti, perché chiunque voglia gustare tanta bellezza deve avere l’opportunità di farlo, immergendosi nelle radici spirituali di una città millenaria e in un patrimonio di storia e arte, ma anche di accoglienza e inclusione», ha spiegato Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia (So.Co.Ba) che è tenacemente impegnata nei progetti di accessibilità totale alla storica Cattedrale, durante la presentazione di ieri cui sono intervenuti anche l’arcivescovo metropolita di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, e il sindaco Emanuele Zorino. Proprio il pavimento musivo, il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale riportato alla luce dagli archeologi nel 1909-12, è stato di ispirazione per i progetti di accessibilità che oggi rendono la Basilica di Aquileia il luogo di culto più accessibile e inclusivo d’Italia, grazie al pannello musivo appena installato, che raffigura uno dei simboli spirituali più noti e “trasversali”, il triplo Nodo di Salomone, icona della congiunzione fra l’umano e il divino, uno degli elementi più emblematici nel pavimento musivo della Basilica di Aquileia.
Al progetto, coordinato per la Fondazione So.Co.Ba da Anna Maria Viganò, ha collaborato un team composto da esperti dell’accesso all’arte per persone con disabilità, come suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale Cei per la Pastorale delle persone con disabilità e Consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi e Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde presso i Musei Vaticani. Particolarmente importante la sinergia con le associazioni di non vedenti e ipovedenti di Nova Gorica, nel segno di un reciproco impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale sul confine italo-sloveno, grazie anche alla collaborazione avviata fra il Goriški Muzej di Nova Gorica e il Santuario di Sveta Gora (Monte Santo). Una prefigurazione dei progetti accomunanti di GO2025!, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura.
Mnsignor Redaelli, da parte sua sottolinea «il significato che tale iniziativa assume anche nella prospettiva di GO2025!. L’esperienza del 2025, quando Gorizia accompagnerà Nova Gorica quale Capitale europea della cultura, evidenzia ancora una volta il ruolo che ebbe Aquileia non solo nella diffusione del Cristianesimo in questa parte del Continente, ma anche come luogo di incontro fra culture e religioni diverse. Il progetto che viene presentato permetterà ad un numero sempre maggiore di turisti e pellegrini di prendere coscienza dell’attualità di una storia e del messaggio di pace, di inclusione e collaborazione fra popoli che ancora oggi propone la città romana».
Informazioni e dettagli: basilicadiaquileia.it
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In copertina, il famosissimo Nodo di Salomone fruibile anche dai non vedenti; all’interno, tutti gli intervenuti alla presentazione, presenti l’arcivescovo Redaelli e il sindaco Zorino, e immagini della Basilica patriarcale.